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Storto tu o lui?

È storto lui o sei storto tu?

Oggi ho continuato a lavorare sul mio nuovo gatto di creta e come in tutte le cose simmetriche, qualcosa non è mai perfetto. Concetto strano la perfezione, definita da standard ideali non presenti nella realtà. Tempo fa avevo guardato un video sull’imperfezione in natura, che la rende meravigliosamente perfetta. Avete mai provato a prendere la vostra foto e tagliarvi a metà, ribaltando una delle due metà per rendervi perfettamente simmetrici? Io ci ho provato, e sembro un alieno.

La foto di sinistra – di qualche anno fa – è l’originale; ho cercato una foto che fosse più dritta possibile. In mezzo ho flippato il lato sinistro, a destra ho flippato il lato destro. Ho anche provato a ruotare leggermente l’asse per far coincidere ogni parte, ma il risultato è che dovrei fare del foto ritocco per far quadrare ogni elemento, modificando dunque lo stato reale delle cose. Non è curioso? Per quanto io guardandomi allo specchio non possa fare a meno di notare le cose che mi piacciono meno, quando mi guardo simmetrica trovo l’originale molto più armonico e perfetto.

E quindi non posso fare a meno di apprezzare l’imperfezione. Perché è questo che rende ogni cosa perfetta. E in tutto ciò che è artigianale e artistico, come le sculture di creta, qual è il punto di perfezione in cui fermarsi? È l’artista e l’artigiano che lo definisce. Basta, non lo tocco più, va bene così. Altrimenti, tecnicamente, si andrebbe all’infinito.
Lo stato di perfezione dunque è scelto dalla persona e può cambiare, diventando un punto di arrivo che dipende dall’esperienza, dalle attitudini, dai valori, dal senso di bellezza e vari altri elementi che variano da persona a persona. Mi piace considerare la perfezione secondo uno dei termini greci che ho imparato dalla Bibbia, τελε(ι)όω, che è legato al concetto di maturità. Non sono esperta al riguardo, ma è un concetto che quando l’ho sentito mi è entrato dentro (vedi https://www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico). Il livello di perfezione raggiunto è un punto di maturità dell’opera che l’autore considera tale da potersi e volersi fermare.

Io tendo a essere perfezionista eppure non arrivo mai a quello stato di perfezione che vorrei; in fondo la nostra maturità cresce (si spera) nel tempo e così quello delle nostre opere. E quando vedo occhi entusiasti davanti a qualcosa che ho fatto mi rendo conto che tanto dipende anche dagli occhi che guardano.
Credo che ci sia un ampio margine di armonia data da elementi che chi guarda non percepisce consapevolmente, ma che sono in equilibrio e messi lì da designer e professionisti non proprio a caso. Tuttavia, è l’imperfezione che rende qualcosa unico e assolutamente meraviglioso.

Non so cosa ne pensate dell’immagine scelta, ma è equilibrata. Io non amo le immagini centrate, preferisco l’equilibrio nelle immagini che viene dalla distribuzione non centrata degli elementi. Il fatto che gli elementi simmetrici non siano speculari, però, fanno sì che si bilancino bene. E quel pinguino a testa in giù se lo ribaltiamo diventa dritto, ma il gufetto diventa un pipistrello.

La magia di girare le cose per guardarle da un’altro punto di vista, la lascio per un altra riflessione, che la mia ultima creazione in corso mi ha servito su un piatto d’argento (la vedrete in tempi futuri). Ma mi tocca rimandare ad altro post.

Intanto se volete divertirvi, girate la testa e osservate con occhi nuovi cose vecchie e, se scoprite qualcosa di interessante, condividetemelo, che sono curiosa!

Comments (2)

  1. Sono d’accordo, che l a perfezione sta negli occhi del creatore dell’opera e di chi guarda e condivide. In quanto agli esperimenti sul viso ne ho visto diversi e il risultato è grottesco e terribile. Questo conferma che il buon Dio sa sempre ed esattamente cosa fa.

    1. Quanto è vero! Quando ci mettiamo le mani noi combiniamo un bel pasticcio! Grottesco credo proprio sia la parola iù azzeccata! Grazie per il tuo commento, c’è una perfezione particolare negli occhi dell’essere mamma che riesce a superare ogni difetto e stortezza. Sbaglio? ❤ Come ci vuole, in un mondo che troppo spesso punta all’errore. Siete preziose.

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