L’altro giorno sulla strada sterrata verso casa ho notato una pallina rotolare. Due stercorari se…

Andare alla radice del problema – parte 1 [Consapevolezza]
Dopo una lunga pausa torno alla ribalta condividendo una serie dedicata a una gioia nuova, scoperta quando ho avuto l’opportunità di dedicarmi al giardino di altri prima e del terrazzo mio ora: estirpare erbacce.
ATTENZIONE: questo non è un manuale di giardinaggio! Il mio pollice verde, che ho sempre visto di un blu MOLTO scuro, si è indubbiamente inverdito, ma non mi avvicina nemmeno lontanamente a delle competenze verdi considerabili nel vostro giardino.
Tuttavia, andare alla radice di questi problemi da giardino non è molto diverso dall’andare alla radice dei nostri problemi.
Parliamo metaforicamente di un altro giardino, quello del nostro essere.
Tanto per cominciare pensavo che estirpare erbacce fosse più facile, anche perché pensavo davvero che fossero quanto meno brutte, dunque facilmente riconoscibili. Ma non lo sono! Quelle che chiamiamo erbacce sono pianticelle normalissime, persino carine, sicuramente non aliene nel loro aspetto; quello che le rende acce è la loro inutilità e dannosità. Ho capito, dunque, che la necessità di rimuoverle viene dal fatto che rubano spazio, acqua e nutrienti alle piante che vogliono portare frutto. Mentre loro sono lì a non fare fondamentalmente nulla di utile. Sono come lavoratori pigri che dormono all’entrata dell’ufficio e mangiano il tuo pranzo e usano il tuo computer. Di conseguenza non possono essere lasciate lì se volete crescere ed essere produttivi.
Step 1: rendersi conto che ci sono erbacce da estirpare
Forse un modo che ci aiuta a capire se c’è qualcosa da rimuovere è questa prima considerazione: se non stiamo crescendo, se siamo statici, immobili o persino soffocati, forse forse c’è qualche erbaccia nella nostra vita che va rimossa. Se stiamo provando a cambiare qualcosa e cadiamo nella stessa routine inefficace e monotona senza vedere risultati, forse c’è qualcosa che blocca. Oppure se semplicemente vogliamo preparare il terreno per qualcosa di nuovo, un’occhiata a com’è messo è utile in partenza.
Step 1.5: consapevolezza
Rimuovere erbacce non significa passeggiare per il giardino e strappare qualche ciuffo che sembra improduttivo.
É un lavoro, che richiede tempo e attenzione, bisogna mettersi lì e dedicarcisi. Il solo strappare quello che viene fuori dal terreno, le rimuove solo alla nostra vista e solo per un tempo decisamente breve. Ricresceranno in men che non si dica e il vostro lavoro sarà stato vano. Bisogna andare alla radice, rimuoverla tutta, il che significa scavare finché quello che da fuori non si vedeva emerge e fare in modo che non ci sia più nella sua interezza.
Il tempo dedicato a tale lavoro è importante e per quanto estirpare significhi rimuovere qualcosa che può sembrare di primo acchito che lasci un buco, dall’altra permetterà alla parte di noi che vuole crescere e fiorire di trovare ossigeno e vitalità che nemmeno pensavamo di poter sperimentare o di avere bisogno.
Per oggi mi fermo qui, ma non finisce qui.
Siete pronti per questo viaggio a tappe verso la radice del problema?
» Continua “Andare alla radice del problema – parte 2 [Riconoscere cosa estirpare]”
Mi piace il parallelo con le piante. Interessante..
🙂 Sono curiosa di sentire cosa ne penserai alla fine della mini serie, quando il quadro di quello che ho imparato io sarà più completo e dunque se il parallelo avrà stimolato riflessioni utili o meno.