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Andare alla radice del problema – parte 7 [Godersi lo spettacolo]

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Step 7: godetevi lo spettacolo

Le piante se ne accorgono subito che le loro sanguisughe non ci sono più. Le vedi respirare di più e reagiscono subito, crescono meglio e più velocemente. E della loro bellezza non ho bisogno di parlare.

Quando abbiamo rimosso le nostre erbacce, siamo più liberi e sereni noi e anche chi ci sta intorno ne trae beneficio. Le mie conversazioni con mio marito non sono più lava che cola e distrugge quello che incontra, io che so essere un vulcano in eruzione.

Come la bellissima animazione della Primavera ne “Le quattro stagioni” di Fantasia 2000 (L’uccello di fuoco di Igor’ Fëdorovič Stravinskij) che visualizzo qui, poiché questa animazione esprime esattamente la soddisfazione data dal vedere crescere se stessi e gli altri! [a partire dal 24″]


Dunque, avete lavorato sodo. Ora datevi una bella pacca sulle spalle e godetevi lo spettacolo.
Sappiamo che estirpare erbacce è un lavoro che richiede attenzione anche dopo, sappiamo che tornano, ma se abbiamo fatto un buon lavoro non saranno nè forti nè presenti quanto prima. Sì ci saranno vulcani minacciosi che proveranno a scoraggiarci, ma come una montagna si scala un passo alla volta, anche il nostro giardino si estirpa una radice alla volta. Seppur sapendo che non possiamo abbassare la guardia, c’è tempo per ogni cosa sotto il sole. E dopo tanto lavoro, questo è il momento di fermarsi e guardare quanto abbiamo fatto. Imparare a fare anche questo ci permette di gustare e godere dei frutti a piene mani.

Questo è importante tanto quanto il lavoro fatto e che si farà.
Quindi, ripeto, fermatevi e godetevi lo spettacolo.

Siamo ormai alla fine di questa serie, ma non ancora.
Per oggi finisce qui, ma non finisce qui.

» Continua “Andare alla radice del problema – Corollario”

Comments (6)

  1. Ho letto tutto. Ho seguito con trepidazione la pubblicazione delle varie puntate e, a proposito: idea geniale quella dello spezzettare il tema in più uscite! Filo conduttore comune, la pulizia del giardino dalle erbacce, ma puntate dedicate ciascuna ad un aspetto dell’insieme, per ragionare su una cosa alla volta. Dà un bel quadro del tuo modo di approcciarti ai problemi e funge anche da mini guida per chi, come me, tende a prendere tutto di pancia ed a non capitalizzare le esperienze. Il descrivere come riflettere può anche insegnare a me a riflettere a mia volta, perché no?

    1. Questo commento integra elementi dell’altro e qualcuno in più, non so se era intenzionale o se sono gli scherzi della tecnologia, in ogni caso ti ringrazio anche per il commento sulla modalità di spezzettare in bocconi più masticabili… inizialmente avevo scritto un articolo solo, vedendo quanta carne ci fosse dentro ho pensato che fosse meglio dividerlo e mi ha dato l’occasione di espandere ogni boccone in un pasto a sè… continuando la tua immagine dello zampone e dei tortellini, forse è il caso che ti auguri anche buona digestione 😀 il mio desiderio è anche quello dello scambio di pensieri e modalità per arricchirsi a vicenda, quindi ben venga che il mio pensare contribuisca al tuo, il tuo è sempre stimolante per me e aggiunge sempre tanto. Un ultimo grazie dunque per non tenerli per te i tuoi pensieri!

  2. Ehm… dimenticavo le critiche 😛 È tutto bello, proprio come un giardino curato e senza erbacce, però… che lavorata per seguirne gli sviluppi! Alterni continuamente gli argomenti giardino/riflessione, giardino/riflessione, giardino/riflessione. Alla fine di ogni puntata mi sentivo stremato, come se avessi assistito ad una finale di Wimbledon! O cine se mi fossi alzato da tavola dopo tortellini e zampone, avendoli alternati in bocca per tutta la cena 😛

    1. Hahaha l’immagine calza a pennello e sto ridendo ancora! Stremato ma indubbiamente soddisfatto alla fine della cena! C’è una stanchezza che credo sia decisamente buona e ce ne rendiamo conto da quanto bene dormiamo e dalla soddisfazione dello sforzo ripagato. Affrontando aspetti impegnativi in noi e intorno a noi, ho molto rispetto per chi investe per far crescere. Ci vuole sempre un po’ di pazienza, ma i frutti sono garantiti. In fondo raccogliamo tutti quello che seminiamo, chi semina vento raccoglie tempesta disse qualcuno, chi semina semi buoni in un terreno ben curato cosa raccoglie? 🙂

  3. Ho letto. Tutte le puntate, dalla 1 alla 7, e sono fantastiche. Un viaggio nel tuo modo di approcciarsi ai problemi, qualsiasi essi siano, che è anche una mini guida per chi, come me, tende invece a non conservare memoria storica delle soluzioni via via adottate né, di volta in volta, a riflettere eccessivamente sul da farsi, lasciandosi guidare dall’istinto (soluzioni di pancia ;))

    1. Ogni giardino ha i suoi strumenti 🙂 mi fa molto piacere il tuo commento, grazie per averlo condiviso. La vita, con tutti i suoi elementi, è un viaggio e un percorso e si spera anche di imparare… forse inconsciamente, ma sono convinta che sul momento in cui la pancia ti offre le sue soluzioni, la tua gestione precedente mette in campo risorse che non pensavi 😉 buona fatica e soprattutto buoni frutti!

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